Basta uno smartphone per cancellare 50 anni di rapporti umani?

La storia è ricca di fatti, dettagli, attimi, istanti, ma vive grazie ai ricordi e così, il nostro archivio, ogni volta ci regala un qualcosa che è capace di catapultarci nel passato, facendoci pensare malinconicamente, a come i tempi siano cambiati; la tecnologia ha semplificato la vita quotidiana, ma ha raffreddato in maniera evidente i rapporti umani.

Quello che vedete è uno storico libretto assistenza Citroen del 1968; casa madre distribuiva questo stampato a tutti i suoi clienti, al fine di offrire un punto di riferimento ai possessori di una vettura del Double Chevron, indipendentemente da dove un autista si trovasse. Un libretto semplice, ma utilissimo, che regalava fiducia nei confronti del marchio e garantiva sistematicamente, una soluzione ai propri problemi; in parole più semplici era in grado di fare tutto quello che oggi una ricerca su Google dal proprio smartphone consente di eseguire in pochi tap, ma con la differenza che ai tempi, non solo non esisteva il più grande motore di ricerca della storia, ma non erano nati nemmeno i suoi fondatori.

Ma quali sono le differenze fondamentali tra oggi e oltre 50 anni fa?
La cosa che più percepiamo è che oggi si perde il valore della persona a favore dei dati; per farci capire proviamo a confrontare le due ricerche per un intervento di assistenza.
Oggi, verosimilmente, se doveste avere necessità di un officina autorizzata per un problema per la propria auto, soprattutto se vi trovaste lontano dalla propria città e quindi senza familiarità negli spostamenti, utilizzereste il vostro smartphone, digitando come chiavi di ricerca “assistenza Citroen”; i risultati vi permetterebbero di avere accesso al numero di telefono dell’officina autorizzata più vicina, le indicazioni per raggiungerla con tanto di navigazione sino alla porta della struttura o, nei casi più difficili, l’ottenimento del numero verde, con il quale dialogare per poter essere raggiunti da un carro attrezzi che possa trainare la vettura nell’assistenza di riferimento, il tutto, senza mai capire a chi ci si rivolge, se non sperando che le foto presenti sul web e le recensioni, siano veritiere e non frutto di tattiche concorrenziali.
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Nel 1968, la situazione era ben diversa, un problema in auto lontano da casa, faceva nascere diversi pensieri che consistevano in priorità completamente diverse da quelle attuali, in primis, era necessario reperire un telefono pubblico per diverse ragioni: era indispensabile avvertire casa del proprio contrattempo, che in qualche maniera avrebbe comunque cambiato i piani della giornata e di conseguenza gli orari e, evitare preoccupazioni per i propri familiari, era fondamentale; poi era altrettanto indispensabile cercare quel dottore dei motori che fosse in grado di risolvere quell’inconveniente nel più breve tempo possibile. Era in questo momento che un semplice libricino si trasformava in un ancora di salvezza, numeri di telefono ed indirizzi rappresentavano un punto di riferimento al quale affidarsi con fiducia e così, poteva iniziare la risoluzione di tutte le difficoltà della giornata.
Il fattore umano entra in gioco in questo istante; non sempre i telefoni pubblici erano coincidenti con la posizione in cui ci si trovava e spesso, bisognava affidarsi al buon cuore delle persone. Nella maggior parte dei casi, chi dava una mano, si dimostrava comprensivo e disponibile, tanto da aprire la propria casa, sia per poter effettuare delle telefonate, sia per creare quel rapporto che potesse ridurre l’ansia e la preoccupazione che un problema come un auto in panne può generare. Era in quei frangenti che si creava il modo di scambiare due chiacchiere per rassicurare, offrire perché no qualcosa da bere, ma soprattutto, si aveva modo di conoscere un qualcuno che era in grado di darti delle informazioni vere, su coloro che successivamente avrebbero preso in carico le sorti della propria automobile, informazioni delle quali potevi cogliere la veridicità guardando negli occhi chi ti parlava.
Nascevano così amicizie, rapporti umani che durano ancora oggi, che crescevano e si consolidavano negli anni; c’era a chi fine giornata era fiero della sua buona azione quotidiana, realizzata per un qualcuno del quale, non ha mai conosciuto il nome.
Sono sensazioni che oggi purtroppo si sono perse o meglio, sono state sostituite, da stelline, frasi e pulsanti virtuali su touch screen, che semplificano la vita, ma allontanano le persone.
Nicola Cascioni

Postato il 29 maggio

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