E tu che nome hai dato alla TUA AUTO?

Le auto hanno un nome?

La risposta è si! Ma non ci riferiamo a quello ufficiale che permette di identificarle,
quanto al nome proprio con cui ogni proprietario decide di battezzare la propria carrozza.
Il processo decisionale di acquisto, passa in prima battuta, per quello che è l’emozione
che il design di una vettura riesce a creare negli occhi di chi la guarda,
non è un caso infatti che per ogni auto siano disponibili colori, accessori estetici e cerchi,
che rendono unica e personalizzata la propria vettura;
viene perciò naturale, quando arriva il momento di poter dire ufficialmente LA MIA MACCHINA,
darle un nome che possa creare un rapporto personale.
Esistono una serie di studi su questo tipo di azione e mettono in luce un rapporto inverso fra le scelte di uomini e donne;
pare infatti che abitualmente le donne decidano di dare dei nomi da maschio alle proprio automobili e viceversa,
gli uomini battezzano con un nome femminile la propria automobile.

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Il nome con cui una vettura viene lanciata sul mercato non è mai casuale, ma risponde ad una serie di esigenze
e strategie di marketing che possano massimizzare il risultato di vendite;
alcune volte questa scelta si basa sulla fedeltà e l’affetto dei clienti che testimoniano per una particolare vettura,
basti pensare alla quinta generazione di Clio, o la quarta di Megane, altre volte invece,
si cerca un punto di rottura con il passato, per testimoniare un cambiamento radicale nelle aspettative del cliente,
un esempio è Talisman, che nella gamma Renault ha sostituito l’ormai dismessa Laguna.
Il nomignolo con cui i proprietari identificano la propria vettura, talvolta è condizionato dal nome identificativo dell’auto,
alzi la mano ad esempio quanti sono i proprietari di Giulietta che si sentono dei Romeo
e che non hanno avuto il coraggio di modificarne l’anagrafe,
ma altre volte, si è spinti a personalizzare la “carta d’identità” dell’auto perché questa è identificata da una sigla;

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nella nostra gamma ad esempio sono tanti i clienti che sostituiscono l’appellativo C1, C3, C4 con nomi più personali.
Questo tipo di rapporto così familiare, ha persino spinto la Toyota qualche anno fa,
ad offrire come accessorio per i propri clienti, le lettere del carattere ufficiale della casa,
da sostituire o affiancare, a quelle presenti sul cofano posteriore della vettura.
Insomma, un nome proprio regala quel tocco di unicità e personalizzazione,
che rende ancora più familiare il rapporto che si crea fra se stessi e la propria auto, anzi fra lei e te.

Nicola Cascioni

Postato il 18 febbraio

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